L’ansia è il sintomo di un problema e non il problema stesso

Esistono due tipi d’ansia:

L’ansia adattiva è uno stato psichico, un segnale, che ci informa della presenza di un pericolo; è protettiva, funzionale aiuta a mantenere alti livelli di concentrazione e performance nei compiti. 

L’ansia patologica invece è disfunzionale, comporta un’eccessiva attivazione dell’organismo in previsione o in presenza di pericolo, si tende a percepire come pericolosi o minacciosi determinati stimoli e situazioni ambientali, reagendo con preoccupazione anche in quelle situazioni che non rappresentano una fonte di minaccia per la maggior parte degli individui. In questi casi i livelli d’ansia possono essere talmente elevati da forzare la scarica dell’ansia in eccesso, essa può concretizzarsi nell’attivazione di comportamenti disfunzionali che possono impattare negativamente sulla qualità della vita dell’individuo (reazioni di attacco o fuga). L’ansia patologica provoca una rottura nell’equilibrio emotivo di quelle persone che non riescono ad adattarsi alle diverse situazioni che la vita impone e propone, al punto di indurre la persona a mettere in atto dei meccanismi comportamentali finalizzati a ridurre queste sensazioni. Paradossalmente, questi sistemi possono determinare situazioni maladative che portano all’effetto opposto, ovvero all’aumento ulteriore dell’ansia, avviando un circolo vizioso sempre più condizionante.

SECONDO LA VISIONE PSICODINAMICA / PSICOANALITICA dell’ANSIA

L’ansia diviene la manifestazione di un conflitto psichico fra i desideri emotivi e le norme che la società impone. Partendo dall’assunto che la psiche funzioni secondo un principio idraulico che tende all’equilibrio e che i desideri istintuali siano il suo liquido interno, se c’è un ostacolo all’interno di un tubo il liquido si blocca; diventa fondamentale capire dove si trova l’intoppo (il conflitto) e agire per risolvere il problema. L’ansia nasce per la paura di non riuscire a dominare i nostri desideri; una simile condizione spiega il tentativo, che molti attuano, di vivere all’interno di schemi mentali rigidi e fortemente regolamentati. Tutto questo, però, cozza con il principio di LIBERTA’.

TRATTAMENTO

la soluzione è quella di raggiungere una adeguata maturazione di Sè che avviene lavorando sullo sviluppo:

esame di realtà; immagine di sé; orientamento spazio-temporale; capacità di giudizio; controllo delle pulsioni; tolleranza delle frustrazioni; Adeguata gestione dei conflitti interiori e delle emozioni. 

In questo modo, si riuscirà a far dialogare le istanze di bisogni e desideri (nel rispetto della propria realizzazione) con le regole che, l’ambiente nel quale viviamo, si aspetta di vedere rispettate. 

ANSIA DAL PUNTO DI VISTA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE:meccanismi e suggerimenti pratici

MECCANISMO

La tendenza all’ansia è dovuta alla percezione della realtà come minacciosa. Nella mente dell’ansioso, poiché la realta’ è pericolosa, sarà bene stare attenti a tutti i dettagli. La persona ansiosa controlla continuamente la realta’ ed e’alla ricerca di possibili minacce perche’ «chi cerca, trova» e «chi fa, risolve».


SUGGERIMENTI PRATICI

‍Le metafore hanno il ruolo di guidare la persona ad assumere, attivamente (scoperta guidata), un nuovo punto di vista rispetto agli eventi e alle circostanze che prima hanno generato disagio.

METAFORA DELLA BUCA (Hayes, 2009)

“Immaginate di essere caduti in un fosso abbastanza profondo e l’unico oggetto a disposizione per uscire è una pala. Visto che non sapete bene cosa fare e state perdendo le speranze, iniziate a usarla. Tuttavia, affondate sempre più nel fosso, perché scavando la terra, la buca diventa più profonda e per voi diventa molto più difficile risalire. Non sarebbe stato meglio utilizzare la pala in un altro modo? Non sarebbe stato meglio aspettare il passaggio di qualcuno?

Questo è esattamente ciò che accade negli stati ansiosi incontrollati. L’ansia di uscire dallo stato di malessere ci fa sprofondare ancora di più in quel malessere. Tuttavia, l’accettazione dello stesso potrebbe aiutarci a cercare strategie alternative. Forse all’inizio dovremmo tollerare la sofferenza, ma alla lunga, la soluzione sarà di maggiore vantaggio e risolta con l’aiuto di uno specialista.

CONCLUSIONI

  • E’ importante imparare ad accogliere la propria ansia e farle spazio per poter imparare a gestirla e non lasciare che sia lei a governare la nostra vita. 
  • Gestire l’ansia significa abbandonare gradualmente tutti i tentativi disfunzionali per non sentirla
  • L’aiuto di uno specialista ci guida a voltare lo sguardo verso una nuova prospettiva

A cura della Dott.ssa Eleonora Bolla e della Dott.ssa Silvia Riva