L’infezione genitale da Papilloma virus umano (HPV, Human Papilloma Virus) rappresenta una delle più frequenti malattie sessualmente trasmesse. L’HPV costituisce una famiglia composta da circa un centinaio di virus. In genere l’infezione da HPV si correla a lesioni benigne, come le verruche che colpiscono la cute (di mani, piedi o viso) e i condilomi o papillomi che interessano le mucose genitali e orali. La maggior parte delle infezioni genitali da HPV regredisce spontaneamente; una piccola quota invece, se non trattata, può evolvere lentamente verso una forma tumorale. Il tumore del collo dell’utero è infatti quasi sempre correlato alla presenza di alcuni ceppi di HPV, definiti ad alto rischio.

I condilomi genitali possono essere localizzati sui genitali esterni, all’interno della vagina, intorno o dentro l’ano e sul perineo. Queste lesioni si manifestano come piccole escrescenze, a volte disposte a grappolo, simili ad un cavolfiore, possono essere asintomatiche, oppure determinare prurito, e si possono trattare con delle creme oppure con la servaporizzazione o crioterapia. I ceppi di HPV che provocano il cancro nelle zone genitali, si manifestano con modificazioni asintomatiche a carico del collo uterino; in alcuni casi possono determinare la comparsa di sanguinamenti post-coitali (dopo I rapporti sessuali). L’infezione da HPV puo’ essere prevenuta diminuendo i rapporti a rischio, promiscui od occasionali e utilizzando sempre il preservativo (che tuttavia non garantisce la completa prevenzione dell’infezione). Le donne sessualmente attive devono sottoporsi periodicamente alla visita ginecologica e al Pap Test, meglio se abbinato alla ricerca del DNA virale. Se necessario, si ricorre alla colposcopia, uno strumento che permette la visualizzazione al microscopio del collo dell’utero, favorendo la diagnosi di lesioni precancerose o tumorali.

E’ quindi molto importante per ogni donna sottoporsi a controlli ginecologici periodici ed al pap test per la prevenzione del tumore del collo dell’utero.

Per maggiori informazioni:

http://www.nhs.uk/chq/Pages/2611.aspx

A cura della Dott.ssa Maria Isabella Sereni